venerdì 12 agosto 2011

I Nuovi Angeli

1966. Nelle radio suona Yellow submarine, dal nuovo album dei Beatles Revolver. Siamo nel cuore degli anni del beat. E proprio in questo contesto, in Italia vede la luce un progetto destinato ad affermarsi negli anni a venire come una delle più fulgide realtà del panorama musicale nostrano: i Nuovi Angeli. Una band con l'hit nel DNA, una band a cui il successo non tarderà certo ad arrivare: scaldati i motori, infatti, con le prime partecipazioni a rassegne e festival (nel 1967 al Festival delle Rose con Piccola e a Un disco per l'estate con Guardami negli occhi, mentre l'anno successivo sarà la volta del Festivalbar, con Questo è un addio), nel 1969 la band conosce per la prima volta le zone calde della Hit Parade con Ragazzina ragazzina, cover di Mendocino dei Sir Douglas Quintet, e con Color cioccolata (musiche di Renato Angiolini e testo di Mogol e Felice Piccareda) arriva alle semifinali di Un disco per l'estate 1970. Ma questo è solo il preludio per quello che avverrà di lì a breve: in 1971 sarà un anno cruciale per la band. E' l'anno di Donna felicità. Giusto qualche numero per sottolineare cosa significò questo brano per i Nostri: un milione e mezzo di copie vendute solo in Italia, secondo posto al Festivalbar '71, piazzamenti di rilievo nelle chart di Austria, Germania, Canada e Giappone, giusto per citarne qualcuna. Donna felicità, composta con la felice collaborazione con Roberto Vecchioni, Andrea lo Vecchio e Renato Pareti, diventa un vero e proprio evergreen, una bandiera che accompagnerà il gruppo negli anni successivi fino ad oggi. Sull'onda del successo ottenuto, i Nostri sbarcano oltreoceano, per il loro primo tour americano. Un tour ricco di emozioni, impreziosito dalla partecipazione come ospiti al prestigioso Ed Sullivan Show nel periodo della permanenza della band a New York. Raggiunto il successo, il gruppo non accenna a scendere dalla grande onda, anzi: dopo aver raggiunto i primi posti delle classifiche canadesi con Okey ma sì va là, il 1972 sarà di nuovo un anno trionfale. Coadiuvati ancora da Roberto Vecchioni, i Nuovi Angeli incidono un altro dei loro masterpieces: Singapore, altro evergreen destinato ad accompagnare la band negli anni a venire. Il 1973 è invece l'anno di Uakadì uakadù, che dopo aver spopolato in patria raggiunse il successo in tutto il continente, permettendo ai Nostri di fregiarsi del titolo di “Gruppo Europeo dell'anno”. La povera gente, brano scritto da Ricky Gianco e Gian Piaretti e portato sempre nel '73 a Un disco per l'estate, mette invece in evidenza la duttilità del gruppo, essendo infatti una canzone completamente diversa da quello che era il repertorio precedente della band. Dopo questa breve parentesi, si torna ai successi: prima Anna da dimenticare, scritta da Paolo Limiti e Renato Pareti, che rimane in Hit Parade addirittura per ventotto settimane; poi Carovana, che raggiunge le finalissime di Un disco per l'estate 1974. Una storia di successi, dunque, quella dei Nuovi Angeli; una bella storia di musica ed una pagina importante, molto importante del beat nostrano. Una band trascinata da uno spirito forte, immediatamente riconoscibile in ogni brano, che ha saputo resistere agli anni e agli eventi, continuando ad appassionare migliaia di fan al di qua ed al di là delle Alpi. Da allora fino ad oggi. Perchè i Nuovi Angeli tornano, tornano in una veste nuova, ma carichi di quell'anima che li ha resi chi sono diventati, e tornano avvalendosi dell'apporto di grandi artisti della musica italiana. Due volti storici: al basso, Renato Sabbioni, che della band fu uno dei “padri fondatori” e che vi suonò fino al 1978; alla batteria, Valerio Liboni, già leader della Strana Società, nota al grande pubblico soprattutto per il successo del brano Popcorn, datato 1972, e che raccolse il testimone dallo stesso Sabbioni proprio nel '78, continuando da allora a portare avanti lo spirito e l'anima del gruppo. Al loro fianco due volti nuovi per il progetto Nuovi Angeli, ma non certo per la scena musicale italiana: alle tastiere, Silvano Borgatta, pianista ed arrangiatore che può vantare collaborazioni un po' in tutti gli ambiti della musica, con grandi artisti italiani ed internazionali, da Alberto Fortis a Mike Patton, da Teresa de Sio a Steve Grossman, da Mal a Mike Bloomfield, oltre a partecipazioni a grandissimi eventi, come la cerimonia di apertura dei Mondiali di scherma di Torino nel 2006. Infine, last but not the least, Lele Tornatore alla batteria e percussioni. Insomma, i Nuovi Angeli sono tornati. E con loro la voglia di recuperare la matrice di quello che fu lo spirito motore di quella pagina importante della nostra musica che fu il beat. Con un occhio al passato, quindi, a quella realtà che li ha plasmati, negli anni '60, che li ha visti crescere e toccare le vette più alte del successo. Ma anche con uno al futuro, alla ricerca di nuove idee, di nuovi traguardi. Di nuova musica.
Alberto Borgatta

English Page:

1966. In the radios plays Yellow Submarine, from the last Beatles album Revolver. We are in the heart of the beat era. And then, in that golden period, in Italy take form a project that would have been, year after year, one of the most important musical experiences in the italian music: the Nuovi Angeli. A band which always had the hit in the DNA, from the origins: after the first appearances on musical shows, like the Festival delle Rose (with Piccola, in 1967) and Festivalbar '68 (Guardami negli occhi), in 1969 the band recorded Ragazzina ragazzina, cover of Sir Douglas Quintet's Mendocino, that arrives in the hot places of the charts in Italy, and Color cioccolata (music by Renato Angiolini, lyrics by Mogol and Felice Piccareda), semi-finalist at Un disco per l'estate 1970. But the most important year for the band was 1971: the year of Donna felicità. The track, composed with Roberto Vecchioni, Andrea lo Vecchio e Renato Pareti, became a true evergreen, an hit not only in Italy but even in Canada, Austria, Germany and Japan. It sold 1.500.000 copies. After this success, the band began a long tour out of Italy, even in the States, where they were invited to the important Ed Sullivan Show, in New York. In the same year, Okey ma sì va là arrived at the top of Canadian charts. 1972 continued on that trend: always with Roberto Vecchioni, they recorded Singapore, that will be another great success. 1973, with Uakadì uakadù, they won the prize of European Group of the year. La povera gente,that the band brought to Un disco per l'estate in the same year, is completely different from the other tracks they wrote and represents the will to explore new lands of the music. They returned to success in 1974, with Anna da dimenticare (written by Paolo Limiti and Renato Pareti), that stayed in the charts for 28 weeks, and Carovana, finalist in Un disco per l'estate 1974. So, Nuovi Angeli represents an important page of italian beat. A band with a strong soul, able to impress it in every song they did. Today like yesterday they has fans on the both sides of the Alps. And now, they returns, returns in a new look, but without changing the soul; and to do this, they use the support of great artists of italian music. At the bass, Renato Sabbioni, which is one of the founders of the band in 1966 and played with it until the 1978; at the drums, Valerio Liboni, leader of the Strana Società (well-known for the success of Popcorn in 1972), and drummer of the Nuovi Angeli from 1978; at the keyboards, Silvano Borgatta, pianist and arranger, which has collaborations with italian and international artists, like Alberto Fortis, Mike Patton, Teresa de Sio, Steve Grossman, Mal or Mike Bloomfield, and appearances to very important events, like the Opening Cerimony of the World Championship of fencing in Turin, in the 2006. Last but not the last, Lele Tornatore, drummers. The Nuovi Angeli are back, and with them returns their will to hold the soul of the beat era, looking to the past, but even to the future, to new ideas, to new objectives. To new music.

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